Scuola superiore: come capire se i ragazzi sono sulla strada giusta

Cari genitori, entro l’inizio del prossimo febbraio i ragazzi di terza media dovranno effettuare una delicata scelta che riguarda il loro futuro: la scelta della scuola superiore.
È troppo presto per pensarci? Secondo noi di Workout, non è mai troppo presto!
Scegliere la scuola superiore è il primo vero momento di svolta della vita di un adolescente. In questa fase i ragazzi oscillano tra una “tremenda voglia di futuro” e mille paure che spesso non sono in grado di comunicare.

Che cos’è una “buona scelta”?

È bene dirlo subito: non esistono strumenti che diano la certezza di una “buona scelta”. E il fatto di stare per entrare nella fase adolescenziale complica di molto le cose.
La nostra pluriennale esperienza di orientamento scolastico ci fa ritenere che si sceglie bene quando si riduce le probabilità di abbandono scolastico, una buona scelta è quella che permette allo studente di “stare bene“, che gli permette di sentirsi uno studente adeguato, in grado cioè di rispondere alle richiesta che la scuola gli fa.

Come capire una “buona scelta”? Seguite questi sette indicatori!

1 – NON DICE CHE “PROVERÀ QUELLA SCUOLA”
Iniziamo con una frase molto pericolosa che purtroppo si sente spesso tra i ragazzi. “Provare” una scuola non è mai una buona idea, soprattutto se non la si è ancora iniziata: vuol dire non assumersi al cento per cento la responsabilità della propria scelta.

2- APPARE DECISO E NON HA TROPPE OPZIONI DIVERSE TRA LORO
Si focalizza su uno o pochi aspetti e li sa argomentare in modo sufficientemente chiaro e convincente, qualunque essi siano. Di solito l’indicatore di una buona scelta è rappresentato da un ventaglio ristretto di alternative. Può sembrare contro intuitivo, eppure è così: chi ha troppe idee per la testa, diverse tra di loro senza che nessuna di queste sia preponderante, ha bisogno di essere seguito con più attenzione dalle figure adulte.

3- NON FA PARTICOLARI RIFERIMENTI AI PROPRI AMICI
Questa è l’età in cui il rapporto con i pari è più importante di qualunque altra cosa, dobbiamo arrenderci. Ma scegliere è un fatto individuale e focalizzarsi eccessivamente su quello che decideranno i pari può essere un fattore di rischio di drop out.

4- COMUNICA DEGLI OBIETTIVI FUTURI
In altre parole ha un piano per il suo futuro. Anche se quel piano non si realizzerà mai o è qualcosa di molto complesso da raggiungere (non importa se addirittura un po’ naïf: ricordate che ha solo tredici anni), riesce a vedersi nel domani e sa raccontare in maniera articolata una versione adulta di sé.

5- PARTECIPA AGLI OPEN DAY E ASCOLTA DIVERSI PARERI
È vero, a volte trovarsi di fronte a tante offerte tutte diverse le une dalle altre può disorientare. Ma gli open day servono. E se lo studente partecipa attivamente leggendo brochure e chiedendo informazioni, siamo sulla buona strada. E lo siamo anche se non si mostra oppositivo o evasivo quando qualcuno (un parente o un amico) gli propone opzioni a cui non aveva mai pensato prima.

6- HA UNA VISIONE REALISTICA DELLA SUA SCELTA
Sa che non sarà quella scuola a spianargli il futuro e non ripone tutte le speranze in quei cinque anni che si troverà davanti. Sa che non necessariamente farà un lavoro legato a ciò che studierà e sa che in futuro potrà trovare altre strade e altri stimoli.

7- SA CHE QUALCOSA PUÒ ANDARE STORTO
Ebbene sì. È una buona scelta anche quella di cui si sa che qualcosa, nonostante tutto, può andare storto. Sa che c’è la possibilità di essere bocciati e non prende sotto gamba gli avvertimenti degli adulti. In poche parole, riesce ad assumersi chiaramente la responsabilità della propria scelta.

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